7 ott 2005

Senza senso

“Non posso vivere senza di te. Perdere è una questione che mi ha sempre divertito”. Questo doveva essere l’incipit. Sono tre giorni, almeno, che è sul mio monitor. Sotto avevo messo quest’altra frase che mi sembrava anch’essa un buon incipit. “Sai quando due sedicenni si accorgono di piacersi l'uno con l'altra, quelle telefonate surreali in cui lei ridacchia come un'idiota e tu sei un po’ basito?” Due incipit diversi, ma entrambi possibili.
Incredibile come cercare un inizio sia un affastellarsi di frasi molte diverse fra loro che ognuna porta dietro di sé un significato o, come piace a noi comunicatori, un messaggio. “Perché lo fai?” I mass media ci raccontano di donne, a volte bambine, che in chat ti offrono le loro foto in cambio di una ricarica per il cellulare. Soldi. Cellulare. Ma perché? C’è un’eterna lotta tra gli uomini che dicono alle donne che sono zoccole e le donne che dicono agli uomini che sono stronzi. Flavia dice che gli uomini sono insulsi. Forse sono anch’io sono insulso. Terribilmente insulso. Come è terribilmente dis-umanizzante l’incontro tra soldi e sesso. Come è terribilmente reale questo incontro.
“Vuoi sapè la procedura? Io i soldi non li caccio e tu non li becchi (Sordi).” Albertone. Vecchio saggio nel suo favoloso Marchese del Grillo. Incredibilmente attuale. Io non ci sto. Che la campane suonino a morto. Tutte!!!! È morta la giustizia. “Vuoi sapè la procedura? Io i soldi non li caccio e tu non li becchi (Sordi).” Quando qualcuno deve imparare a trasformarsi in una aberrazione di se stesso allora noi non possiamo far altro che piangere. Perché siamo insulsi e ci stiamo trasformando tutti in un aberrazione.
Per questo c’è bisogno di una donna. O almeno, per questo che io ho bisogno di una donna. Esattamente una donna. Perché gli uomini sono insulsi, ma le donne no. Perché gli uomini ragionano con il loro pene e le donne con le ovaie. Io ragiono con la parte di me che mi porta a provare piacere, forse il più grande piacere che si possa provare. Una donna ragiona con la parte di lei che la porta a provare dolore, forse il più grande dolore che si possa provare.
Sottile differenza. Diverso approccio. Diverso risultato. Diverse responsabilità.
C’è assoluto bisogno di tornare sulla strada. C’è assoluto bisogno di tornare sull’asfalto.
“La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare (Lorenzo)”. Voglio fidarmi. Ho bisogno di fidarmi di te.

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