4 dic 2006

Sono sempre le cose che vorrei che determinano il punto della situazione. Non conta dove sei, dove sei stato, dove sarai, ma conta dove vorresti essere, con chi. Qual è il punto nello spazio da cui calcoli le distanze. Qual è il colore che colora i tuoi sogni.
Può un semplice colore cambiare la tua vita?
Sei sempre stato quello che piscia contro un muro nel centro di Roma. Quello che la prima cosa che guarda è il sedere di una donna. Quello che beve due litri di birra. Quello che fuma una sigaretta ubriaco sull’argine del Tevere. Quello che va a dormire alle quattro e si sveglia all’una. Quello che i soldi servono a comprare libri. Quello che il silenzio serve a una donna per fare il suo dovere. Quello che viaggia in treno.
Poi all’improvviso un colore cambia la tua vita. Ma non è solo la sua bellezza. Bellezza che pensi di non aver mai conosciuto. Non è solo questo. Ma è la sua trasparenza. Come guardare attraverso un vetro. Attraverso un paio di occhiali. Le cose vecchie diventano nuove. Non solo nel loro significato.
E allora ci sono cose di cui non hai più voglia. Silenzi che ti scandalizzano. Sigarette che non vorresti aver mai fumato. Parole che non vuoi più aver detto. Ma soprattutto parole che vorresti avere il coraggio di dire. Per trovarti ancora una volta occhi negli occhi. E poter trovare quella sensazione di cui si parla nei libri.
Il problema vero è (o era) che io sono sempre stato innamorato del concetto “donna”. Per cui come un appassionato di moto trovi sempre qualcosa che ti attira. Quel particolare che nasconde la bellezza. Ma poi un giorno ti fermi e ti siedi. Non so spiegare come. Ma qualcosa cambia definitivamente e lasci che il tuo pensiero indugi. Indugi ancora. Ancora un’altra volta. E allora scappi. Hai paura che questa volta ti abbia proprio fregato.

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