18 set 2005

Notte bianca

Notte bianca è ballare nella notte. È un tamburo che suona nella folla alle quattro di mattina. Sono due occhi nocciola. C'è sempre qualcosa o qualcuno che ti smuove un ricordo. Poi rincorrerlo. Fino a dove? Infedele Bianconiglio. Infedele narrazione che mi scappa via dalle dita. Eccomi che ballo in un portico al centro di Roma. In mezzo ai marmi bianchi. In mezzo a una folla variopinta di tonalità di grigio e di colori accesi. Tonalità della pioggia che si riflette sulla gente. Eccomi che ballo su una spiaggia bianca della Maldive. I colori dei parei, onore della civiltà che ci circonda. Due occhi nocciola. Porta che modifica il mio stupido vagare. Eccomi ballare senza pensieri. Un tamburo e un fischietto. Gente. Romani. La pioggia ha bagnato la maglieta di una ragazzina infreddolita. Un gelato che colma il solito vuoto. Che colma la solita ricerca di un senso. Perché tenersi stretto un senso a cosa serve?

1 commento:

Anonimo ha detto...

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