17 set 2005

Fonte: Misna.org

ONU 17/9/2005 4.48
LE “SPECIALI NECESSITA DELL’AFRICA” NEL DOCUMENTO FINALE DEL VERTICE
Economia e Politica, Standard
All’impegno a “far fronte alle speciali necessità dell’Africa” sono specialmente dedicate due delle 35 pagine approvate da 159 capi di stato e di governo nella serata di ieri (stanotte in Europa) come documento conclusivo del vertice straordinario di capi di stato e di governo riunito per tre giorni a New York. Il testo particolare per l’Africa, tra le pagine 17 e 18, si trova al paragrafo 68, è suddiviso in 9 sottopunti e consta di circa 600 parole in una cinquantina di righe. A una prima lettura non sembra presentare elementi nuovi degni di rilievo, come suggerisce il preambolo: “Accogliamo con favore il sostanziale progresso compiuto dai paesi africani nel rispettare i loro impegni e sottolineiamo la necessità di procedere all’attuazione della Nepad (la nuova partnership per lo sviluppo) per promuovere crescita sostenibile e sviluppo, consolidando la democrazia, i diritti umani, il buon governo, la gestione economica sana e l’eguaglianza tra i sessi, incoraggiando i paesi africani a continuare i loro sforzi in queste direzioni con la partecipazione della società civile e del settore privato…”. Il punto “e” del paragrafo 68 impegna in particolare tutti i paesi dell’Onu a “compiere sforzi per integrare pienamente i paesi africani nel sistema internazionale del commercio, inclusi programmi specifici tesi a costruire capacità commerciali”. Queste 50 righe vanno comunque lette nel contesto dei 178 paragrafi di cui si compone il documento che, dopo i primi 16 riservati a ribadire valori e princìpi dell’organizzazione, riserva gran parte del suo contenuto ad aspetti analitici della lotta alla povertà e alle principali malattie (sottolineando malaria e tubercolosi anche nel titolo del paragrafo 57) e più in generale al tema dello sviluppo e del debito dei paesi poveri non riuscendo però ad andare davvero oltre la sostanza di posizioni già espresse in passato in ambito internazionale. Diritti umani, pace e terrorismo occupano anche non poca parte del testo soprattutto nella seconda parte a partire dal paragrafo 81, riservando in particolare il 116 e il 117 al ruolo delle donne e alla condizioni dei bambini in situazioni di conflitto. A parte le posizioni intransigenti di Cuba e del Venezuela - e il senso di delusione percepibile nei resoconti dei mezzi d’informazione internazionali - il documento costituisce in pratica solo un aspetto del vertice straordinario che ha visto al Palazzo di Vetro il consesso più vasto di esponenti politici internazionali mai raggiunto in occasioni analoghe. La settimana prossima sarà dedicata, per esempio, agli interventi e alle discussioni a livello ministeriale mentre numerosi sono stati e dovrebbero ancora essere i significativi incontri bilaterali, i “faccia a faccia” tra un paese e un altro. In particolare per la riforma dell’Onu e del Consiglio di Sicurezza il vero lavoro comincerà anche dopo la prossima settimana, più avanti nel corso della 60esima sessione dell’Assemblea. Alla MISNA è giunto intanto il punto di vista dell’Associazione italiana delle organizzazioni non governative (ong) in cui tra l’altro si afferma: “Il Vertice mondiale conclusosi ieri a New York, che doveva segnare la svolta decisiva per il processo di riforma dell’organizzazione delle Nazioni Unite, oltre che stabilire un primo bilancio sullo stato di attuazione degli obiettivi di sviluppo del millennio, si è confermato una laconica reiterazione di generiche promesse già ascoltate e non ancora mantenute. E’ necessario, secondo Sergio Marelli, presidente dell’Associazione – che i leader mondiali facciano fronte a questo fallimento e dimostrino il loro impegno nella direzione di una partnership globale per lo sviluppo che va ora recuperata”. (a cura di Pietro Mariano Benni)[MB]

1 commento:

Anonimo ha detto...

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