11 mar 2007

Tornare a scrivere dopo tanto tempo è come tirare una punizione da trenta metri senza essersi scaldati. Eppure blogghino mio, mi mancavi un sacco. Erano giorni che cercavo un minuto per poter tornare a scrivere.
L’idea iniziale era quella di scrivere una delle mie cose un po’ tristi e invece adesso ho cambiato idea. Vi spiego velocemente perchè?
Ronaldo ha fatto goal all’Inter. Un ossimoro geniale. E il resto non si può dire… Ricordatevi che se qualcuno vi guarda la rosa, morirà appassita.
La vita, qualcuno diceva, è costituita da due macroaree. È una cazzata. La vita è costituita da tanti pezzettini che vanno messi in ordine con infinita pazienza. Per poter scoprire quali sono quelli fondamentali. Io ne ho trovati tre. E due ce li ho, uno mi manca.
Pernacchia. Doppia pernacchia. Pernacchia con i fiocchi.
Beh, il flusso di pensieri che si muove dentro di me è sempre piuttosto strano. I miei pensieri scivolano giù per la penisola, come la mano di un maniaco che accarezza uno stivale. Come gli occhi di un voyeur che si infilano nei pantaloni di una donna. Come un sadomaso che si spoglia lento davanti allo sguardo di una donna.
Perché poi la vita è questo. Non è l’ora che giochi a calcetto che conta. Ma conta dover scappar via dal posto in cui stai. Conta l’odore degli scarpini. Contano le imprecazioni mentre sei in macchina verso il posto. Conta l’erba sintetica.
Non conta la nudità di una donna. Ma conta che tu ci sia arrivato. Conta che le te lo abbia permesso. Non conta che una donna indossi un perizoma rosso, ma conta che abbia comprato un pantalone a vita bassa per fartelo vedere.
Perché tutti dicono: “Ho tanti pantaloni a casa, ma alla fine uso sempre gli stessi.”?
Io uso tutti i pantaloni che ho. Non me ne frega niente che tu non li usi, non mi frega non perché non sia interessato, ma perché questi già ti fanno un sedere da favola.
Alla fine della pagina un pensiero triste viene sempre. Vorrei raccontare varie cose. Ma so che un post più lungo di così non è fruibile e non avete voglia di leggerlo. La tristezza è che ancora una volta avrei tante cose da dire…

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